Saper scegliere nel mondo della complessità

Ciò che è complicato si semplifica, ciò che è complesso no, ma è possibile scegliere. Nella scelta di come vuoi porti dentro alla complessità della realtà quotidiana, il primo passo da compiere è lavorare su te stesso e guardarti dentro.
frecce e direzioni

“Ciò che è complicato si semplifica, ciò che è complesso no”… ma possiamo scegliere.

E’ la sintesi di quanto emerge da un dialogo tra quattro voci al Festival della Complessità a Parma, durante tre incontri:
Cecilia Mattioli, bookblogger, il cui amore per i libri e per le storie che si lasciano raccontare traspare dalle sue recensioni uniche e appassionate;
Assunta Corbo, che ha fatto di gratitudine e giornalismo costruttivo suoi ideali che attua e diffonde quotidianamente;
Mariagrazia Villa, docente di etica e foodwriting, giornalista culturale, che riunisce ironia, creatività ed etica creando mix culturali esplosivi.
Paolo Schianchi, docente di Visual Communication e interaction design e Creativity e problem solving, appassionato promulgatore di storia, filosofia e creatività delle immagini, quali elementi comunicativi per eccellenza.

da sinistra: Cecilia Mattioli, Assunta Corbo, Paolo Schianchi, Mariagrazia Villa

In effetti, se è vero che al giorno d’oggi siamo spesso connessi e di continuo raggiunti dalle informazioni, essere consapevoli ci permette di scegliere come informarci e documentare, come comunicare e come rapportarci alla realtà e alle sue mille sfaccettature.

Se scegli di non comunicare devi accettare consapevolmente di rischiare il peggio. Di fame di comunicazione e attenzione si può morire, come i bambini privati di contatti e interazioni un una sperimentazione ideata dall’imperatore Federico II, come i bambini negli orfanotrofi dello psicanalista Spitz.

Puoi scegliere la prospettiva da cui osservare lo scorrere del tempo e gli eventi, scegliere il punto di vista dal quale scrivere e comunicare visivamente ma anche, con consapevolezza e responsabilità, il modo in cui vuoi leggere e osservare, guardare e vedere.
Hai la possibilità di scegliere di educarti a vedere, di imparare a riconoscere la forza interiore di un’immagine che comunica ed entra in empatia coi sensi.
Puoi renderti conto che stai in realtà riconoscendo, in ciò che vedi, quello che già fa parte di te e della tua esperienza. Puoi scegliere di dubitare, quando vedi un’immagine, di non vedere tutto come pura trasposizione della realtà.
Se decidi che non vuoi fotografare per mostrare, come avviene per lo più oggi nell’era dei social, puoi scegliere di catturare immagini per documentare qualcosa di importante.

Hai anche la possibilità di cambiare opinione, se i fatti dimostrano che è ammissibile farlo.

Puoi

  • scegliere l’umiltà, scegliere di non raccontare tutto, darti il permesso di sbagliare, scegliere di aprire le porte del giornalismo con “tre chiavi spesso sottovalutate: consapevolezza, empatia, etica”;
  • decidere cosa imparare e cosa lasciar perdere, scegliere di andare oltre l’apparenza, cercare e ricercare nuovi spunti e punti di vista;
  • optare, rispetto allo spazio e al tempo, per il valore della lentezza, decidere di arrestarti e capire, scegliere dove portare l’attenzione, scegliere la responsabilità prima della tempestività, di non arrivare necessariamente primo, ma piuttosto ricercare la qualità e l’approfondimento.

Nella scelta di come vuoi porti dentro alla complessità della realtà quotidiana, il primo passo da compiere è lavorare su te stesso e guardarti dentro, “capire chi sei e cosa vuoi essere come primo passo” (Schianchi, 2016 ).

E’ questo che fanno le persone che decidono di lavorare sulla SCELTA con me: si guardano dentro, per capire cosa sono e vogliono essere.

Per farlo non ricevono risposte da me e non ricevono certezze ma trovano, loro stesse, sentieri da percorrere.
La complessità della vita resta, ma saper scegliere rende la strada più chiara.

Se vuoi compiere il tuo primo passo nel viaggio verso te stesso, per guardarti dentro profondamente e scegliere consapevolmente, contattami.

Il mio augurio è di non cercare risposte preconfezionate ma di avere sempre la possibilità e la libertà di scegliere.
Pensa a quando ti ritrovi a guidare in mezzo alla nebbia. Sai che intorno a te ci sono mille possibilità e molti possibili ostacoli, ma non li distingui, i contorni sono confusi. Nel momento in cui inizi ad essere consapevole di dove potresti essere in quel momento, di quello che hai intorno, puoi scegliere come muoverti e la tua bussola si imposta in modo da portarti dove vuoi essere.


Ti consiglio di leggere i loro libri e visitare il blog di Cecilia Mattioli, www.cemattio.com:

Corbo, A. (2016). Dire, fare… ringraziare: Abbiamo sempre un motivo per essere grati (Prima edizione). Recuperato da https://amzn.to/2WnFTNq

Schianchi, P. (2016). Webcreativity – Creatività e visual marketing post web: Teorie, idee ed esercizi per conoscere e sviluppare la creatività post-web. Recuperato da https://amzn.to/31p6Gg8

Schianchi, P. (2018). Visual Journalist: L’immagine è la notizia. Recuperato da https://amzn.to/2WUfICr

Villa, M. (2018). Il giornalista digitale è uno stinco di santo. 27 virtù da conoscere per sviluppare un comportamento etico. Recuperato da https://amzn.to/2KFVlCc

Villa, M. (2018). Professione food writer. Ricettario di scrittura con esercizi sodi, strapazzati e à la coque. Recuperato da https://amzn.to/2KDWiLu


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